Roma e l’Italia

La prima sezione del database CLaSSES, dedicata a testi epigrafici provenienti prevalentemente da Roma e dall’Italia centro-meridionale, raccoglie più di 1200 iscrizioni (clicca qui per la lista completa), databili tra il IV secolo a.C. e il I secolo d.C.

Il database, interrogabile attraverso la pagina Ricerca, fornisce informazioni sia linguistiche che extralinguistiche relative ai testi indicizzati (per le edizioni utilizzate, v. Il Progetto).

Sul piano linguistico, sono state in primo luogo individuate in maniera sistematica tutte le forme che presentano fenomeni di variazione ortografica rispetto alla norma del latino classico, inteso come lingua letteraria utilizzata a Roma tra la fine della Repubblica e i primi decenni dell’Impero. Tali forme devianti dalla norma grafica, definite “non classiche”, sono state classificate in funzione del tipo di variazione riscontrata, che può interessare tanto l’ortografia (e dunque, presumibilmente, il piano fonetico-fonologico) quanto la morfologia. In particolare, i fenomeni linguistici annotati riguardano il vocalismo, il consonantismo e la variazione morfo-fonologica.

È inoltre possibile effettuare una ricerca incrociata dei lemmi presenti nella sezione in altre risorse testuali e lessicali per lo studi del latino, attraverso l’apposito collegamento con LiLa – Knowledge Base of Interoperable Linguistic Resources for Latin, una raccolta interoperabile di banche dati che include risorse lessicali e testuali per lo studio del latino secondo il modello dei Linked Open Data.

Le informazioni di carattere extralinguistico accessibili riguardano il luogo di origine, la datazione e la tipologia testuale di ciascuna epigrafe. In riferimento alle classificazioni tradizionali, sono state identificate cinque diverse tipologie testuali: tituli honorarii (iscrizioni celebrative di personaggi pubblici e iscrizioni monumentali), tituli sepulcrales (epitafi e iscrizioni commemorative), instrumentum domesticum (iscrizioni su oggetti di uso quotidiano e altri supporti mobili), tituli sacri publici (iscrizioni votive dedicate da personaggi pubblici) e tituli sacri privati (iscrizioni votive dedicate da committenti privati).

Per ulteriori dettagli circa i criteri di annotazione, si vedano la Guida dell’utente e la Documentazione.